PROLOGO
In un rifugio segreto
Il suo vero nome è
Calvin Zabo, dottor Calvin Zabo, come spesso tende a sottolineare, ma nella
forma massiccia che ha oggi preferisce essere chiamato Mister Hyde. Da un
grande monitor sta osservando il Barone Zemo salire sul piccolo palco
all’interno della propria base segreta, mentre una dozzina di telecamere
trasmettono la sua immagine decine di basi (come, ad esempio, quella in cui lui
si trova adesso) sparse per il mondo. Di fronte a Zemo si trovano più di venti
super-criminali, per non parlare dei tanti altri che lo stanno seguendo in
teleconferenza, che osservano il proprio leader chiedendosi cosa possa voler
dire con così poco tempo prima dell’inizio del piano.
-Alleati e mercenari
– inizia Zemo – Siete qui per i motivi più disparati... lealtà, denaro, potere,
gloria. O almeno questo è ciò che credete. No, siete qui perché avete compreso
qual è il più grande pericolo che l'umanità si trova ad affrontare... i
Vendicatori. Noi siamo chiamati criminali, ma chi ha infranto più leggi e
regole dei Vendicatori? Chi ha preso il potere con la forza e con il
sotterfugio, proprio sotto il naso della comunità adorante? Questo non è il
momento di tenere un basso profilo. La crisi che stiamo per affrontare è terribile.
Cosa verrà dopo
Mr. Hyde sogghigna
divertito al suono dell’applauso fragoroso dei seguaci di Zemo. La folla,
pensa… massa di pecore che chiede solo di essere guidata da uno più forte e
deciso… uno come lui.
L’applauso è fermato
da un semplice cenno del Barone Zemo, che continua ad incitare le proprie
truppe:
-Il tempo è poco! Non
c'è tempo per futili dibattiti. Dobbiamo agire, immediatamente, decisamente,
come è sempre stata la via degli Zemo. Non voglio darvi la falsa impressione
che la situazione sia a nostro favore, dandovi un falso senso di speranza. La
tempesta che stiamo per sollevare sarà implacabile e difficile da guidare. I
Vendicatori credono di avervi convinti essere
invincibili, ma sentiranno alzarsi le nostre voci che rispondono, no! Noi non
ci arrenderemo ad un mondo senza crimine!-
Adesso anche i
super-criminali stanno applaudendo con entusiasmo. Qualunque sia il fascino del
Barone, evidentemente è abbastanza contagioso anche per chi non è un fanatico.
Lo scienziato che è in Mister Hyde è abbastanza incuriosito da fenomeno e si
ripromette di studiarlo… quando avrà tempo.
-Alleati e mercenari!
Siete pronti alla guerra totale? Se necessario, siete pronti ad una guerra più
radicale di quanto abbiate immaginato finora? Prendete le armi, scatenate la
tempesta, e mostrate al mondo chi sono i veri Signori del Male!!!-
Nel caos
dell’acclamazione, Zemo scende dal proprio palco. Il collegamento sfuma e
Mister Hyde batte il pugno destro contro il palmo della mano sinistra,
provocando un forte e secco rumore. È ora di entrare in azione, pensa. I
Vendicatori non avranno nemmeno il tempo di capire cosa li sta colpendo e poi,
dopo la loro sconfitta… chi può sapere cosa può succedere?
Ridacchiando Mister
Hyde esce dal suo rifugio e si prepara a sferrare il suo micidiale attacco.
Di Carlo Monni (con l’amichevole
assistenza di Fabio
Furlanetto)
1.
È
un giorno come un altro all’Hacienda dei Vendicatori nella Penisola di Palos
Verdes, non troppo distante da Los Angeles, ma abbastanza lontana da avere
l’illusione di godersi la natura incontaminata.
All’interno
e precisamente nella cucina Pietro Maximoff, altrimenti noto come Quicksilver
si sta versando un caffé. Uno dei guai dell’essere un velocista è che consumi
parecchia energia. Per sua fortuna lui metabolizza la caffeina molto
rapidamente e non deve preoccuparsi di quanta ne assume, non troppo almeno. È
in momenti di quiete come questi che Pietro ha l’occasione di riflettere sul
pasticcio che è diventata la sua vita e non sempre gli piacciono le conclusioni
a cui giunge. Se ripensa ai giorni passati, deve ammettere che, a parte i primi
tempi della sua relazione con Crystal, forse il suo periodo più felice è stato
ai primi tempi in cui lui e sua sorella Wanda si erano uniti ai Vendicatori… ma
quei tempi sono passati ormai: Cap è morto e Occhio di Falco sta dall’altra
parte del paese e forse non lo accoglierebbe molto bene. È in momenti come
questi che quasi desidera una minaccia da affrontare e poter mettere da parte i
problemi personali.
Come afferma un detto popolare: bisogna stare
attenti a ciò che si desidera, si potrebbe ottenerlo.
In
un’altra ala della villa in stile spagnolo, quella adibita a palestra, un uomo
in un costume che sembra un misto tra quello originale di Devil e quello di
Wolverine sta facendo sollevamento pesi.
Per D-Man questo è un modo abbastanza semplice
per rilassarsi: un po’ di esercizio fisico, una doccia veloce e si è pronti per
una giornata pesante. Il primo giorno della sua nuova vita? Forse è un modo di
dire un po’ pretenzioso, ma in questi tempi di crisi Dennis Dumphy sente che è
ora di fare qualcosa di più che andare in giro in un buffo costume attillato a
combattere altra gente in costume. La festa che ha dato pochi giorni fa nella
sua villa di Santa Monica[1] è stata solo l’inizio.
Henry
Pym sorride soddisfatto, mentre ripone una provetta. È sempre un piacere,
quando un esperimento riesce e, deve ammetterlo, un po’ gli manca non essere
più uno scienziato a tempo pieno, anche se, inutile nasconderlo, gli piace
l’idea di essere un supereroe, uno dei primi della nuova Era delle Meraviglie,
in effetti, l’eccitazione, l’adrenalina. Una parte di lui ha sempre sognato di
essere un avventuriero alla Errol Flynn, combattere i cattivi, dire le battute
giuste al momento giusto, guadagnarsi gli applausi della folla e l’ammirazione
delle donne, un ruolo perfetto per il Calabrone. No, non è del tutto vero: si,
gli piace essere un supereroe, ma a volte si chiede perché lo fa, perché ha
cominciato. Non era un modo un po’ contorto per redimersi dalla colpa di non
essere stato capace di salvare la vita della sua prima moglie? E che dire del
suo fallimento come marito e come uomo con Janet? Meglio non pensarci. Si toglie il camice e si
avvicina ad un armadietto da cui estrae l’uniforme gialla e nera del Calabrone.
In pochi minuti l’ha indossata. Forse, pensa, una sessione di allenamento in
palestra mi aiuterà a non pensare troppo a certe cose.
Ed
è proprio mentre apre la porta del laboratorio che tutto comincia.
2.
Tick-Tock
alza gli occhi dal suo orologio da taschino e dice:
-Il momento migliore per l’attacco è… adesso!-
-In questo caso non abbiamo tempo da perdere…-
comincia il primo Fratello Grimm.
-… se questa partita vogliamo vincere.-
conclude il secondo.
I
due scagliano all’unisono quelle che sembrano due comunissime uova di pasqua,
che, però, esplodono insieme squarciando il cancello dell’Hacienda dei
Vendicatori.
-Presto amici, correre dobbiamo…-
-… se questa sfida vincere vogliamo.-
-Io li odio quando parlano così.- commenta lo
Straccione –E loro parlano sempre così.-
Gypsy
Moth non replica e quanto ai due giganti che le sono al fianco, si lasciano
scappare solo un grugnito.
L’attacco
è cominciato.
Altrove,
e precisamente a Denver Julia Carpenter si sta godendo un giorno di libertà
assieme alla figlia Rachel, quando ode del trambusto da dietro un angolo. Prima
che possa impedirglielo, sua figlia, vinta dalla naturale curiosità dei bambini
è già corsa a vedere… solo per bloccarsi improvvisamente. Quando la raggiunge
Julia capisce perché.
Nel
viale davanti a lei c’è Venom e sta seminando distruzione come se fosse
impazzito… o deve dire impazzita? A prescindere dal fatto che aveva sentito
dire che era morto, cosa sempre da prendere con le molle nel mondo dei
superesseri, quello era sicuramente un uomo, ma questa… sembra proprio una
donna. Julia ne è ancora più convinta, quando la sente parlare:
-Portatemi Aracne e portatemela subito o vi
giuro che comincerò a mangiarmi qualche cervello!-
Vuole
lei? Ma perché? Lei non ha nemmeno mai incontrato il Venom originale.
-Devi andare mamma.- le dice Rachel –O
ucciderà quelle persone.-
-Rachel… io… non posso lasciarti sola.-
-Non preoccuparti, mi nasconderò, starò al
sicuro. Tu vai adesso.-
Sospirando
Julia corre in un vicolo vicino ed in breve rispunta nei panni di Aracne,
l’unica supereroina residente di Denver… ed un bersaglio per ogni psicopatico
che passa di lì, sembra.
-Mi volevi, mostro? Sono qui.-
-Finalmente!- urla Venom –Ora potrò farti a
fettine.-
Non
se dipende da me, pensa Aracne.
C’è
sempre chi riesce a divertirsi. Prendiamo Eros, figli di Mentore, Principe di
Titano, Fratello di Thanos ecc… ecc… insomma il Vendicatore noto come Starfox.
Ammettiamolo: non è una cosa insolita per lui svegliarsi in un letto non suo e
nemmeno ritrovarcisi insieme a più di una donna, ma non ricordare nemmeno come
ci sia arrivato e chi siano le ragazze in questione…fidatevi: per lui è più
normale di questo possiate credere.
Anche
gli Eterni possono soffrire del classico disorientamento del dopo sbronza,
anche se, volendolo, potrebbero avere un controllo assoluto sul loro
metabolismo ed hanno anche delle necessità fisiologiche se è per questo. Eros
si reca in bagno e fa quel che deve fare, poi, dopo essersi sottoposto ad una
corroborante doccia bollente, alternata con una freddissima, ed essendo
sostanzialmente un narcisista, si ferma a contemplarsi su uno specchio a figura
intera che il vapore uscito dal box doccia ha appannato. Quando l’appannamento
si dirada Starfox non vede solo la sua figura, ma, alle sue spalle, anche
quella di una giovane, e molto bella, donna dai lunghi capelli argentei.
3.
È
strano come alcune cose riescano a metterti a disagio certe volte. Cercare
casa, ad esempio, ha i suoi risvolti positivi, ma in questi tempi di crisi, c’è
chi si sente a disagio… perfino gente come She-Hulk e la sua accompagnatrice,
la donna dai capelli neri di nome Greer Nelson.
-… è davvero un ottimo appartamento.- sta
dicendo l’agente immobiliare –Grande, spazioso…-
-Non saprei.- commenta, pensosa,
-Andrebbe bene per le tue esigenze, credo. Ci
farei un pensierino anch’io, se ti va una coinquilina.- si rivolge all’agente
immobiliare –I mobili erano del precedente proprietario?-
-Ehm… si. Lui… ha dovuto lasciarli qui, quando
la proprietà è stata… ehm… venduta.-
All’asta,
come svariati altri immobili in tutto il paese, pensa Jennifer Walters,
un’altra vittima della crisi dei mutui. La fa sentire una specie di avvoltoio.
Ehi,
cosa sono quei passi pesanti di fuori e perché l’agente immobiliare ha smesso
di parlare? Qualcosa le dice che si è distratta troppo e la sensazione diventa
concreta realtà, quando la porta viene abbattuta di colpo ed appare la
massiccia figura di…
-Blob!- esclama She-Hulk.
-E non è da solo!- dice un’altra voce, prima
che una sorta di mini tromba d’aria investa la vendicatrice verde, mentre
qualcosa la colpisce ripetutamente senza che lei possa vedere altro che
un’indistinta macchia azzurra. Cadendo a terra, sente la stessa voce dire:
-Speed Demon al tuo servizio.-
Come abbiamo già avuto modo di dire in
passato, Los Angeles è uno degli ultimi posti al mondo in cui qualcuno si
stupirebbe di vedere passeggiare una ragazza dai capelli verdi e questa volta
non è un’eccezione. Lorna Dane, alias Polaris apprezza decisamente il fatto che
nessuno la segni a dito o che la identifichi come mutante. È bello, almeno ogni
tanto, sentirsi una donna normale. Niente costumi colorati, niente battaglie
mortali, supercriminali, alieni o Sentinelle, solo del sano e normalissimo
shopping in Rodeo Drive. Chissà se anche Crystal la pensa come lei? Qual è il
concetto di normalità in una società come quella degli Inumani?
Crystal
si atteggia a spensierata, ma Lorna non può fare ameno di chiedersi se non sia
nient’altro che una posa, un modo per lasciarsi alle spalle almeno per un po’ i
problemi legati alla sua complicata situazione familiare… di cui la stessa
Lorna è parte in fondo. Dopotutto non ha da poco scoperto di essere al figlia
di Magneto e sorellastra di Quicksilver e Scarlet, cognata, quindi, della
stessa Crystal e zia della piccola Luna … per non parlare del fatto che una
presunta sorella gemella ha cercato di ucciderla ed è finita uccisa per mano
del presunto comune padre? Probabilmente entrambe farebbero una fortuna
vendendo la loro storia familiare come trama di una soap opera.
-Com’è che dicono gli umani? Un soldo per i
tuoi pensieri.- le si rivolge Crystal.
-Lo sprecheresti.- replica Lorna –Non stavo
pensando a niente di particolare, credimi.-
Crystal
la squadra un po’ dubbiosa.
-Non ci credo troppo. Non dirmi che sei
l’unica in giro a non chiedersi quanto a lungo resisteremo io e Pietro nello
stesso gruppo prima che succeda qualcosa?-
-A dire il vero mi chiedo se non abbia voluto
unirsi al gruppo per causa mia… perché ha scoperto che sono sua sorella.-
-Potresti non aver torto. Con Wanda era molto
protettivo, al limite dell’ossessivo.-
-E con te?-
-Con me… era diverso. Non so dire perché.-
La
conversazione proseguirebbe sulla stessa linea se improvvisamente il suolo non
si sollevasse facendo perdere l’equilibrio ai passanti, comprese le due
supereroine in abiti borghesi.
Gli
abitanti della California sono abituati alle scosse telluriche, ma queste sono
diverse, di fatto sembrano focalizzate proprio nella ristretta area in cui si
trovano le due donne, che fanno appena a tempo a mettersi in piedi che si
ritrovano intrappolate in un cerchio di fiamma.
-Ma cosa…?- esclama Crystal.
-Sorprese, principesse? Questo è solo
l’inizio.-
Lorna
riconosce immediatamente la voce, ma d’altra parte sarebbe impossibile
confondere il nuovo arrivato con chiunque altro. La sua mole è decisamente
unica.
-Pyro!- esclama la ragazza dai capelli verdi.
-Esatto, dolcezza… e non sono solo.-
Potrebbero
sembrare una normalissima coppia, a parte i loro abiti fin troppo formali per
l’ambiente californiano. Lui è alto, massiccio, biondo e porta I capelli
cortissimi, come i Marines ed i suoi occhi hanno il brillante colore del cielo
azzurro in una mattina serena. Anche lei è bionda, snella, i capelli ben curati
le scendono lunghi sulle spalle e sulla schiena, la si definirebbe una bellezza
algida e non è facile per quasi nessuno sostenere il freddo sguardo dei suoi
occhi indagatori… ma l’uomo che è con lei non è uno qualunque e quando è sola
con lui lei è tutt’altro che fredda ed inquisitoria.
-Sono felice che abbiamo avuto un po’ di tempo
per noi.- dice finendo di indossare la gonna di un sobrio tailleur grigio –Non
ci capita spesso ultimamente.-
-Con il mio incarico qui ed il tuo a
Washington… a proposito: complimenti per il tuo nuovo incarico. Con te come
Consigliere del Presidente per gli Affari Superumani, le cose saranno migliori
che con Alden Rusk.-
Valerie
Cooper si avvicina al suo uomo e gli accarezza con dolcezza il volto. Molti lo
considererebbero un uomo duro e scostante, ma lei sa meglio di chiunque altro,
forse, quanta dolcezza ed ingenuità si celino nell’animo di Jack Daniels
altrimenti noto come U.S.Agent.
-All’inizio non ero tanto entusiasta.- dice
–Dopo le mie ultime esperienze mi sentivo soddisfatta del mio lavoro di
insegnante alla Georgetown University, ma si vede che alle lusinghe del Potere
è difficile resistere.
-Tu sei forse la persona meno corruttibile che
conosco.- replica –Potere o non potere.-
-Credi? Vengo comunque dopo di te, ragazzone.-
Un
velo di tristezza appanna l’espressione granitica di Jack Daniels, mentre
ribatte quietamente:
-Ma sempre dopo il boy scout, Rogers. Sempre
dopo di lui. Ma ora lui è morto ed anche se il ragazzo che lo sostituisce è in
gamba, mi chiedo…-
Lascia
la frase in sospeso. Valerie gli si avvicina e lo abbraccia.
-Se me lo avessi chiesto, avrei lasciato tutto
e sarei venuta con te.-
-E dopo una settimana… o un mese… o un anno
avresti finito con il rimproverarmi di averti sottratto alla vita che ami.-
-Potrei chiedere a te di tornare a
Washington.-
Lui
scuote la testa:
-Siamo quelli che siamo. Non abbiamo molta
scelta, se non seguire la strada che è stata tracciata per noi.-
-E noi? Che ne sarà di noi?-
-Mi chiedi troppo. Non so niente di queste
cose. Sono solo un ingenuo contadino della Georgia dopotutto.-
Valerie
sorride, un sorriso amaro, dopotutto. Lo accarezza ancora e lo bacia, poi esce
senza dire una parola. Per un po’ lui rimane fermo vicino alla finestra, poi,
molto rapidamente si infila il costume di U.S.Agent, impugna saldamente il suo
scudo ed esce da quella stessa finestra.
Salta
agilmente da una palazzina all’altra, apparentemente senza meta e senza un
pensiero al mondo e non si accorge degli occhi che lo seguono, occhi che
sembrano brillare di una luce maligna e selvaggia… gli occhi dell’uomo
conosciuto come Mister Hyde.
-Finalmente!- è il suo unico commento.
4.
Miguel
Santos, altrimenti noto come il Fulmine Vivente, attraversa il Campus
dell’U.C.L.A. e per la prima volta da tanto tempo pensa che forse la vita ha
smesso di riservargli sorprese amare. Quella “rete neurale” che gli ha fornito
Tony Stark funziona benissimo: lo mantiene integro in forma umana ed è
decisamente meno ingombrante della tuta che era costretto ad indossare finora.
Certo: sarebbe molto meglio se potesse liberamente passare dalla forma di
energia elettrica a quella umana senza l’aiuto di quel congegno, ma almeno
adesso è libero di vivere una vita passabilmente normale. Anche il fatto che
suo fratello sta per uscire dal carcere è, tutto sommato, una bella notizia.
Con un po’ di fortuna ha imparato la lezione e non si metterà in altri guai.
Si: le cose stanno andando davvero per il meglio.
Peccato
che speranze del genere vadano quasi sempre deluse. Nel caso in specie la
delusione per Miguel è rappresentata da un anziano signore vestito di una tuta
attillata e con un cappuccio che gli copre tutto il volto, a parte un solo
occhio da cui a tratti sembra emanare una luce soprannaturale. Il suo vero nome
non ha molta importanza, lo chiameremo con il nomignolo affibbiatogli dai
media: L’Ago.
Se
Miguel Santos avesse tra i suoi superpoteri un qualche senso del pericolo o,
più semplicemente, un’esperienza maggiore nel settore dei supereroi forse non
sarebbe stato colto di sorpresa dall’attacco dell’Ago, ma, ahimé, così non è ed
il giovane cade quando qualcosa di duro lo colpisce al plesso solare lasciandolo
in ginocchio e senza fiato.
La
sua battaglia è cominciata.
Uno
che, invece, ha sviluppato un sesto senso per le minacce incombenti è
U.S.Agent, ma ciò non basta proteggerlo dall’impatto con la massa di muscoli
chiamata Mister Hyde. Il simbolo vivente del Governo Americano perde il suo
slancio, mentre si trova a metà strada tra due tetti e precipita veloce al
suolo. Non sarebbe il supersoldato superbamente addestrato che è se non
reagisse istantaneamente al pericolo. Istintivamente cerca un appiglio e lo
trova in un’asta di bandiera. La afferra, ma l’asta si spezza sotto il suo peso
e lui continua la sua caduta. A questo punto U.S.Agent si raggomitola su se
stesso e posiziona lo scudo verso il suolo.
È
un azzardo, ma funziona: il disco in lega di vibranio assorbe la maggior parte
dell’impatto e lascia l’uomo che l’impugna stordito, ma fondamentalmente
illeso.
E
Mister Hyde? Lui si è semplicemente lasciato cadere giù ed imitando Hulk è
atterrato sui piedi parendo un bel buco sul terreno.
Peccato
per U.S.Agent, perché è Mister Hyde a rimettersi in piedi per primo ed a
colpirlo con un pugno massacrante che lo sbatte contro una vetrina. L'ancora
stordito Agent non ha il tempo di riprendersi: Hyde gli è di nuovo addosso e lo
colpisce una volta, due, tre, senza dargli il tempo di respirare ed alla fine
U.S.Agent è a terra svenuto.
-Peccato.- borbotta Hyde –Speravo che saresti
stato una sfida migliore. Magari un’altra volta… sempre ammesso che tu
sopravviva, s’intende.-
Ed
il supercriminale sogghigna sinistramente.
Starfox
si volta di scatto. Ok, quella davanti a lui è davvero una bella ragazza, le
cui forme sono esaltate dall’attillatissimo costume che indossa, ma qualcosa in
lei lo rende inquieto ed è una sensazione strana per lui.
-Chi sei?- le chiede.
-Sono una danzatrice.- risponde lei, mentre
comincia lentamente una danza sinuosa –Puoi chiamarmi Dansen Macabre.-
C’è
qualcosa nel modo in cui si muove che è strano ed affascinante, una sensualità
palpabile, un ritmo ipnotizzante che lo spinge ad ignorare le spire nere che lo
avvolgono. Un momento… ha detto ipnotizzante. Certo, è questo che è. Starfox fa
appello a tutta la sua disciplina mentale per sottrarsi all’incantesimo.
-Tu...- mormora a fatica –Tu… non vuoi farmi
questo… Tu non vuoi fare del male a nessuno.-
-Il tuo potere non funziona con me.- ribatte
Dansen Macabre –Tu, d’altra parte, eri già mio nel momento in cui mi hai
fissato negli occhi.-
Le
spire nere avvolgono totalmente Starfox che s’immobilizza.
-Ora faremo un viaggetto insieme, mio caro.-
commenta la sua carceriera con un sorriso maligno -Chissà… magari la mia
compagnia ti piacerà alla fine.-
5.
Scenario:
due belle ragazze, una delle quali con i capelli verdi, circondate da un muro
di fiamma ed aldilà di quella barriera ci sono due uomini. Uno è massiccio e
robusto, il volto coperto da un casco, lo chiamano Valanga ed il suo potere
mutante è ovvio fin dal nome. L’altro
uomo indossa un costume rosso e giallo e dalle sue dita sembrano danzare
fiammelle che si compongono in varie forme; il nome con cui è conosciuto è
Pyro. Accanto a loro un essere gigantesco, praticamente una specie di drago
alato, che è incongruamente conosciuto come Dragon Man.
Gli
abitanti di Los Angeles proclameranno anche di non stupirsi mai di niente, ma
c’è un limite a tutto: in brevissimo tempo la strada è vuota e rimangono solo i
tre figuri e le due donne.
Non
appena ha riconosciuto Pyro, Lorna Dane ha immediatamente riconfigurato il suo
abito nel costume di Polaris ed ora si sta infilando la tiara tra i capelli.
Ostenta calma. Dopotutto non è la prima volta che incontra Pyro e Valanga ed
ogni scontro si è sempre concluso con la loro sconfitta. Intanto Crystal ha
puntato un dito contro il cerchio di fiamma ed il fuoco si è immediatamente
estinto.
-Che cosa vuoi Allerdyce?- lo apostrofa
Polaris.
-Nulla di particolare, ragazza, non c’è nulla
di personale, è solo questione di soldi. Mi hanno chiesto di catturarti e mi
pagano bene.-
-Chi? Chi te lo ha chiesto?-
-Lo scoprirai quando sarai davanti a lui, legata
ed inerme.
-Mai!- esclama Crystal e scatena una tempesta
di vento contro i suoi avversari. Pyro è sollevato in aria, Dragon Man emette
un ruggito e vola via. Quanto a Valanga… si abbassa e spinge le sue mani contro
il suolo, provocando un’onda d’urto che fa perdere l’equilibrio alle due
supereroine. È solo questione di un attimo: qualcosa vola in aria e si posa sui
colli delle due donne.
-Fatto!- proclama Pyro a cavallo di Dragon
Man, mentre il gigantesco essere artificiale atterra.
Polaris
si rialza e fissa i due supercriminali.
-Adesso v i farò vedere io cos’è il mio
potere.- dice.
Prima
di poter agire, però, le accade qualcosa: si blocca di colpo, quasi non sapesse
cosa fare. Se potesse voltarsi vedrebbe che a Crystal è accaduta la stessa
cosa: le due giovani donne ora hanno entrambe lo sguardo fisso, come se fossero
in trance.
-Ce ne hanno messo di tempo per funzionare
quegli affari che ci ha dato il Controllore.- commenta un non proprio
soddisfatto Valanga.
-Non sono certo uno scienziato…- replica Pyro
-… ma forse c’entra la distanza dal Controllore, che è a New York.[2] In ogni caso mi basta che
abbiano funzionato. Ma ora non sprechiamo tempo, presto arriverà
Mentre
Venom le si scaglia addosso Aracne lancia contro di lei (o lui oppure esso?
Julia deve confessare a se stessa di sentirsi alquanto confusa al riguardo) una
tela psichica che si avvolge attorno al corpo della sua avversaria, la quale
ricade al suolo.
-Non basta questo a fermarci.- proclama Venom con una voce da brivido –Ti
mangeremo il cervello!-
Strappa
la tela psichica ed il feedback su Aracne è tale che la giovane donna perde la
presa sul muro a cui aderiva e cade. Venom la afferra per i capelli mentre è
ancora stordita.
-Vali meno dell’Uomo Ragno.- borbotta
–Dovremmo ucciderti ora, ma… io non sono un’assassina… non voglio diventarlo…
ma è sempre più difficile.-
-Chi… sei?- chiede Julia Carpenter.
Nessuna
risposta le arriva. Solo un pugno che le fa perdere conoscenza e non ode la
voce di Venom che dice:
-Mi dispiace.-
Poco
lontano la piccola figura di Rachel Carpenter osserva con orrore Venom balzare
via portandosi in spalla il corpo esanime di sua madre. La paura l’attanaglia.
Non vuole credere che sua madre sia morta, ma ora è sola ed ha bisogno d’aiuto.
Deve cercarlo subito.
Oggetto
inamovibile. Quando si parla di esseri umani il suo sinonimo è: Blob. Il potere
di Fred J. Dukes è semplicemente questo: quando lui non vuole essere mosso da
dove si trova, nessuna forza sulla terra può spostarlo. La sua massa, poi, ha
anche altri vantaggi, come scopre amaramente She-Hulk, quando, spinta dal mini
vortice creato da Speed Demon, ci finisce contro. La massa grassa di Blob le si
stringe contro impedendole di respirare e qualsiasi sforzo di liberarsi è vano.
Greer
Nelson non ha perso tempo e si è trasformata in Tigra. Sbarazzandosi, nel
contempo, degli abiti civili. Avere per costume praticamente la biancheria
intima ha i suoi vantaggi, pensa senza poter evitare di sorridere. Ma ora dov’è
il suo avversario?
Improvvisamente
qualcosa la tocca alla base dl collo. Tigra si sente strana. I muscoli sembrano
diventati di colpo più pesanti ed anche pensare le riesce difficile. La voce di
Speed Demon le giunge come ovattata.
-Mi dispiace. Una parte di me avrebbe
preferito uno scontro più letale, ma sai come si dice: “In amore ed in guerra”,
tutto è lecito”. E questa, mia cara, anche se non lo sai, è una guerra.-
Il
disco del Controllore ha fatto il suo effetto. Sull’altra costa degli Stati
Uniti Basil Sandhurst si bea dell’improvviso afflusso di potere che ora si
riversa nel suo corpo.
A
Los Angeles Blob rilascia una svenuta She-Hulk a cui, immediatamente Speed Demon
attacca un altro disco di controllo. La missione è stata un successo.
6.
L’Ago.
Miguel lo riconosce immediatamente. Cosa diavolo vuole da lui uno dei membri
del Night Shift? E dove sono gli altri? Ora non importa, deve reagire.
Assume
quella che ora è la sua forma naturale: quella di un essere di pura energia
elettrica e si leva in volo. Lancia una scarica contro l’Ago. Nulla di troppo
forte, solo quanto può bastare a farlo svenire senza conseguenze, pensa Miguel.
Senza
scomporsi l’Ago gli punta contro il lungo bastone metallico a forma di ago che
porta con se e questo assorbe l’energia del colpo del Fulmine Vivente. Subito
dopo l’Ago lo scaglia contro Miguel.
-Cosa?- esclama il Fulmine Vivente, mentre
l’asta lo attraversa… e scombina i suoi legami molecolari scaricandolo
letteralmente al suolo. Ha agito come un parafulmine deviando la sua energia.
Lo
scombussolato Miguel ritorna alla sua forma umana. E prima che possa fare
qualcosa l’Ago gli si avvicina e cala la sua recuperata asta sul suo collo. Il
ragazzo sviene al secondo colpo.
Lo
Sceriffo Morris Walters sospira, mentre scende dall’auto di servizio. Sembrava
una così bella giornata prima che arrivassero tutte quelle segnalazioni di
attacchi di supercriminali in varie parti della Contea, tutte ai danni di
membri della filiale locale dei Vendicatori. Da quanto è riuscito a capire da
alcuni bollettini, è in corso un attacco ai Vendicatori praticamente in ogni
parte della Nazione e qui a Los Angeles l’epicentro sembra essere proprio qui,
nella proprietà che ospita la sede dei Vendicatori a Palos Verdes.
Sempre
sospirando, Morris si avvicina ad un gruppetto in cui riconosce il suo vice, il
Sottosceriffo Roberts, il Comandante della Stazione di Lomita, competente per
la zona della Penisola ed il Capo della piccola forza di Polizia della vicina
cittadina di Palos Verdes Estates
-Com’è la situazione Andy?- chiede al
Sottosceriffo.
-Non facile Morris.- risponde l’altro
–Qualcosa sta sicuramente succedendo la dentro. Ci hanno riferito di esplosioni,
ma ammetto che non ne sappiamo molto.
Morris
esita prima di fare la domanda:
-Notizie di mia figlia?-
-Nessuna Morris. L’ultimo rapporto è di un
agente immobiliare di Century City che dice che stava visitando una casa con
un’amica, quando… beh ha perso i sensi e quando si è riavuto la casa era vuota…
a parte i vestiti dell’altra ragazza gettati in un angolo. Sospettiamo che
fosse anche lei una supereroina, ma non abbiamo idea di chi potesse essere.-
con fare amichevole Andy Roberts pone una mano sulla spalla del suo capo e
vecchio amico –Non aver paura Morrie. Da quando è She-Hulk non c’è nulla che
possa fare del male alla tua Jen.-
-C’è sempre qualcosa.- replica Walters –Che
aspettiamo ad entrare?-
-Bel problema.
-Il fatto è Sceriffo…- a parlare è una giovane
donna di colore in completo scuro -… che tecnicamente l’intera proprietà è
sotto l’egida delle Nazioni Unite. I nostri legali non sono sicuri che le forze
di polizia americane abbiano giurisdizione su…-
-E lei chi sarebbe?
-Agente Speciale Alexandra Magruder del
F.B.S.A. –Si presenta la giovane donna mostrando il suo tesserino.
-Beh, Agente Magruder… me ne frego dei
problemi di giurisdizione. Mia figlia potrebbe essere là dentro in pericolo di
vita. E se non lei, qualcun altro. Mi assumo ogni responsabilità con le Nazioni
Unite, il Dipartimento di Stato e chiunque lei voglia, se le fa piacere… ma ora
le mie unità speciali entreranno là dentro.-
Prima
che Allie Magruder possa dire qualunque cosa, ecco che c’è un’improvvisa
esplosione di luce nel giardino antistante al cancello divelto.
-Sta succedendo qualcosa.- esclama il
Sottosceriffo Roberts.
Ma
cosa? È la domanda di tutti.
Il
Cancello è appena saltato ed i membri del Night Shift sciamano dentro
l’Hacienda dei Vendicatori pienamente consapevoli che il fattore tempo è
l’unico che può permettere loro di vincere questa partita. Nessun serio
ostacolo si frappone tra loro e l’edificio principale: un congegno fornito loro
da Zemo ha disattivato tutti i sistemi d’allarme. Dall’interno nessuno li ha
sentiti. Per quanto devastanti, le esplosioni delle “uova di Pasqua” dei
Fratelli Grimm non hanno praticamente prodotto il minimo rumore. Lo Straccione
afferra i lembi di una delle sue sciarpe e colpisce la porta d’ingresso, che si
corrode come consumata da millenni di usura, implodendo su se stessa. Il gruppo
entra.
-Alla vostra destra… tra dieci secondi.- dice
Tick-Tock.
In
quel momento Henry Pym svolta l’angolo. Un solo istante per afferrare la
situazione e per indossare il casco di Calabrone. Un istante di troppo: la
polvere di fate dei Fratelli Grimm lo investe in viso.
-Fare ogni tanto una bella dormita…-
-… può allungare la tua vita.-
Il
rumore di passi pesanti in corsa fa tremare il pavimento, annunciando l’arrivo
di D-Man… ma la sua corsa è bruscamente interrotta quando, come da nulla,
appare un uomo alto quasi due metri e dal volto terreo con una vanga in mano,
vanga che muove con una rapidità insospettabile per uno con la sua mole e che
colpisce D-Man in pieno volto.
-Niente male,
direi.- commenta l’uomo chiamato
Digger con voce che non è fuori luogo definire sepolcrale.
D-Man
cerca di rialzarsi, ma ancora una volta la vanga si abbatte su di lui ed al
terzo colpo il Vendicatore rimane immobile.
-Alla buon’ora. Eri
troppo agitato per i miei gusti.-
-Attenzione!- urla Tick-Tock –Quicksilver sta
arrivando da… là.-
Attratto
dal rumore Quicksilver è, infatti, arrivato sul luogo.
-Un attacco!- esclama –Non posso crederci.
Beh, non m’importa come avete sconfitto gli altri: con me non sarà così facile.
Con
la velocità che è il suo marchio di fabbrica, Pietro attacca il Night Shift e
li colpisce molto duro. Finalmente ha una buona scusa per sfogare tutta la sua
frustrazione. Improvvisamente la sua corsa s’interrompe. I pantaloni del suo
costume si sono fusi bloccandogli le gambe e facendolo cadere.
Contemporaneamente la fascia dello Straccione gli avvolge la faccia
togliendogli il respiro, per poi estendersi alla parte superiore del corpo.
-Che spreco.- commetta Gypsy Moth -Sono tutti
dei gran bei ragazzi, dopotutto.-
Vibrando
a supervelocità Pietro si sbarazza della fascia e strappa i pantaloni liberando
le gambe.
-Non è così facile sconfiggermi, sapete?- dice
sorridendo –E nemmeno prendermi di sorpresa due volte con lo stesso trucco.
Abbatte
Gypsy Moth con un ben calibrato colpo. Sfugge senza problemi ai colpi di vanga
di Digger, ma lo Straccione non è così fortunato. Sempre vibrando a
supervelocità Pietro si catapulta su Digger, spingendo l’oscuro gigante contro
una finestra e precipitando con lui in giardino.
Mentre
Digger mugola a terra, Quicksilver è già atterrato dolcemente sul prato e si
guarda intorno. Con terrore vede sua figlia e Maya vicino ad un bungalow,
accerchiate da altri intrusi.
In
quel momento Pietro non è affatto consapevole del fatto che fuori dal perimetro
dell’hacienda ci sono le forze di Polizia di zona e che si sta prendendo una
decisione. No: Quicksilver vede solo i Fratelli Grimm e Tick-Tock che si
avvicinano a Luna ed alla sua tata Inumana. Vede Maya girare su se stessa e
Tick-Tock parlare freneticamente, poi i Fratelli Grimm estraggono qualcosa
dalle loro borse e subito delle piante rampicanti crescono dal nulla avvolgendo
Maya, stringendola, soffocandola.
Pietro
urla e corre. Davanti a lui, spuntati apparentemente dal nulla, ecco altri
avversari. Se badasse a loro li riconoscerebbe immediatamente: Venom, Mister
Hyde, l’Ago, Blob, Valanga, Pyro, Dragon Man, Speed Demon, Dansen Macabre. Li
attraversa come una palla da bowling con dei birilli. Corre verso sua figlia
che piange. Corre…
Poi
sulla sua strada ecco apparire Lockjaw che brilla avvolgendo anche lui col suo
bagliore.
Quasi
inconsciamente Quicksilver esclama:
-Cosa diavolo stai facendo stu…-
In
un accecante bagliore sia lui che il cane degli Inumani sono scomparsi.
-… pido animale?-
Un
semplice sguardo basta a Quicksilver per capire che non è più a Los Angeles.
Quello che vede dall’altra parte della strada è il Palazzo dei Vendicatori, la
storica sede della Costa Est, devastato da potenti esplosioni e quelli che
stanno arrivando sono un bel po’ di supercriminali guidati dal Barone Zemo.
Questa è New York e le cose stanno andando di male in peggio.
Forse
c’è del metodo nel comportamento di Lockjaw, ma… cosa potrà mai fare lui da
solo per salvare sua figlia e tutti i Vendicatori di entrambe le coste?
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Ed
eccoci arrivati alla fine di questo episodio che ci ha mostrato le conseguenze
dell’attacco dei Signori del Male contro i Vendicatori.
Così
adesso di tutti i Vendicatori attivi solo Quicksilver è ancora in libertà, ma
cosa potrà fare contro Zemo e tutti i suoi Signori del Male. Il solo modo che
avete di scoprirlo è leggere Vendicatori #75, che comincerà praticamente dove
questa storia è finita.
Quanto
al prossimo episodio… chi vi dice che ce ne sarà uno? Dopotutto i Vendicatori
sono stati sconfitti dai Signori del Male e senza protagonisti questa serie non
può che chiudere giusto?
Come?
Non siete troppo convinti? Oh beh, magari avete ragione. -_^
Carlo